Le possibilità dell’uomo sono immense ma nel sonno nulla può essere raggiunto. Nella coscienza di un uomo addormentato, le sue illusioni, i suoi “sogni”, si mescolano alla realtà. L’uomo vive in un mondo soggettivo al quale gli è impossibile sfuggire. Ecco perché non può mai fare uso di tutti i poteri che possiede e vive sempre soltanto in una piccola parte di se stesso. Man mano che un uomo comincia a conoscersi, scopre continuamente dentro di sé nuove zone di meccanicità: zone in cui la sua volontà, il suo “io voglio” non ha alcun potere, dove tutto è confuso e sfuggente. Ciò che è necessario è la coscienza. Noi non insegniamo la morale, insegniamo come si può trovare la coscienza. Alla gente non piace sentirselo dire, dicono che non abbiamo amore solo perché non incoraggiamo la debolezza e l’ipocrisia ma, al contrario, rimuoviamo tutte le maschere. Al di fuori dell’agitazione della vita esiste “qualcos’altro” che dovrebbe essere lo scopo e l’ideale di ogni uomo, questo “altro” soltanto può rendere l’uomo veramente felice ed offrigli dei valori reali.
Georges Ivanovič Gurdjieff ( 1872 – 1949)