Nel trattato intitolato “I problemi dell’umanità” (1951), Alice Bailey presenta l’analisi del Maestro Djwal Khul relativa a una serie di temi politici, economici e sociali. Questa analisi anticipa quelle che, a partire dai primi anni del XXI secolo, saranno le riflessioni dei più importanti esponenti della Filosofia della condivisione, come quella riguardante il problema del capitale e del lavoro. Il denaro, l’accumulo di attività finanziarie e il possesso e lo sfruttamento organizzato delle risorse della Terra rappresentano la prossima grande sfida da affrontare per l’uomo. Un solo concetto dominante può salvare oggi il mondo da una lotta economica, impedire il risorgere dei sistemi materialistici, arrestare il riemergere delle vecchie idee e mettere fine al segreto dominio degli interessi finanziari e al violento malcontento delle masse: credere nell’unità di tutti gli uomini. Questa unità va intesa come qualcosa per cui valga la pena di combattere, deve sorreggere tutta la riorganizzazione politica, sociale e religiosa e fornire la base dei sistemi educativi. L’unicità degli uomini, la comprensione e l’azione leale rappresenterebbero gli unici concetti con cui costruire il mondo nuovo, abolire la competizione, porre fine allo sfruttamento di un settore umano da parte di un altro e alle sperequazioni delle risorse planetarie. Finché ci saranno grandi ricchi e poverissimi, gli uomini non saranno all’altezza del loro elevato destino.